5 RAGIONI PER CUI RICORDEREMO L'ESORDIO DEL CONTE AZZURRO A LUNGO

Oh voi tutti italiani delusi delle disavventure estive in Brasile, segnatevi questa data nel vostro taccuino sportivo personale: 4 settembre 2014.

Comincia la nuova missione azzurra, quella che ci porterà verso l'Europeo di Francia 2016, con alla guida il pluricampione d'Italia Antonio Conte, passato da essere l'idolo della squadra più seguita in Italia a rappresentare l'allenatore di tutti. 

Che il leccese riesca o meno in questo, sarà tutto da vedersi. Certo, il suo esordio ha lasciato tracce rilevanti.

Cinque dati meritano di essere sottolineati, a questo riguardo.

1- FASE OFFENSIVA, TORNIAMO A PUNGERE: L'Italia ritrova la via del gol. Per un attacco che aveva concluso il Mondiale brasiliano restando a secco per 180' consecutivi (non accadeva dal 1970 ad una fase finale del torneo), il 2-0 di Bari è ossigeno puro, per le bocche da fuoco nostrane.

2- MIRA RADDRIZZATA: Cosa forse ancora più importante, questa Italia pare provarci con più convinzione. Se l'ultima Nazionale prandelliana era riuscita ad inquadrare la porta dell'Uruguay una sola volta, ieri sera gli Azzurri hanno centrato lo specchio 5 volte.

3- UNA NAZIONALE TARGATA SUD:  Per l'esordio vincente del primo CT proveniente dal meridione, non poteva che mettere la sua firma un'altra stella del sud. La prima rete della gestione Conte arriva per "piede" di Ciro Immobile. Il classe 1990, originario di Torre Annunziata, mette così a segno il primo gol in Nazionale maggiore. 

4-ER MEJO DEL COLOSSEO: Con la rete su calcio di rigore, Daniele De Rossi è riuscito a tagliare ben due traguardi prestigiosi: gol n.100 di un giocatore giallorosso in Nazionale, nonché n.16 a livello personale con la casacca azzurra (nessun giocatore romanista ha fatto meglio).

5- BUONA LA PRIMA (TOCCATE FERRO!): L'Italia torna a vincere all'esordio di un nuovo commissario tecnico dopo 16 anni. Nel 1998 fu Dino Zoff, con identico risultato contro il Galles, e quasi nella medesima data (5 settembre).

E se i corsi e ricorsi storici valgono qualcosa nel calcio, potremmo essere di fronte all'inizio di un cammino molto interessante. Correva l'anno 1966: l'Italia veniva dal disastro del mondiale inglese, e ripartiva con in panchina il duo Herrera-Valcareggi. L'esordio fu vincente (il primo novembre, 1-0 all'URSS), e due anni più tardi arriverà il primo e finora unico Europeo vinto. Speriamo che ci porti bene.

5 REASONS WHY THIS WORLD CUP IS WORTH WATCHING

My dear readers,
The Brazilian World Cup is well on its way. As always happens in a World Cup, there are matches popping out of nowhere, and it is hard to stop for a second and analyze how the wider picture is shaping up.
I decided to take a look at the first round of matches, and compared them with what happened 4 years ago in South Africa.
Wanna know what I found out?


1)IT'S WINNING OR NOTHING
In the first 16 games of the competition there have only been 2 draws (Iran-Nigeria 0-0 and Russia-South Korea 1-1), many less than South Africa 2010 (where there were 6 draws).
The teams may be feeling the heat, but won't settle for anything less than the whole pot.


2)GOAL!GOAL!GOOOOOALLLL!
Whether it's because defenders are a bit distracted, or because strikers are particularly inspired, this is proving to be a very prolific World Cup. Four years ago, the first round of games rendered a total of 25 goals. In the same number of matches, Brazil 2014 has almost doubled that figure (49). You surely can't say that this is a boring World Cup.


3) ONE FOR ME, TWO FOR YOU
As a consequence of the higher number of goals, the most frequent result has gone from being 1-0 in South Africa to 2-1 in Brazil. And seeing how day-2 is going (Uruguay-England 2-1, Honduras-Ecuador 2-1 and Colombia-Ivory Coast 2-1), this stat seems destined to be confirmed.


4)'TIL THE END
These 49 goals have been quite evenly distributed between the first and the second  45', but in the latter the scoring has been slightly more prolific (21 v 28). Heat and dehydration might be tough to handle, but these 32 teams seem to know what it takes to give it their all until the final whistle.


5)HELP FROM THE BENCH
Moreover, the majority of the goals has been scored by players who were in the first-11 line up (39), whereas fewer were scored by substitutes (10).
It has to be said, however, that four teams have benefited the most from their reserves: Switzerland and Belgium won their matches with 2 goals per side scored by subs (Mehmedi and Seferovic for the Swiss, Fellaini and Mertens for the Belgians), and the entire match between Russia and South Korea benefited from the newcomers, as the final 1-1 was the result of two of their goals: Lee Keun Ho and Kerzakhov.

LET THE PARTY BEGIN: BRAZIL 2014, HERE WE COME!

In the aftermath of a series of injuries and friendly matches, here we are yet again, on the brink of the inauguration of a new World Cup.

Now it's time to talk real business.

At 3:30 pm (local time), the Arena Corinthians in Saõ Paulo will host the opering ceremony of the XX edition of the FIFA World Cup. Brazil is organizing the event for the second time in history, and its team is determined to give their fans a glorious home edition performance, something to remember for decades.
Today the samba warriors will clash with Croatia in the first match of the competition.
I had a look at the Brazilian National team's opening matches in past World Cup history.


Going for 17?
Brazil has won 16 out of its 19 opening matches, drawing once and losing twice. These two defeats, however, go back to the competition's early days. This happened in 1930 (2-1 against Yugoslavia) and in 1934 (3-1 hands down to Spain).
From 1950 onwards, Brazil has never conceded more than one goal, finishing on a clean sheet 9 times out of its 16 matches.

Mexico has always been their perennial victim: three times the two American teams have confronted each other, twice in a row (1950, 1954 and 1962), and three times Brazil has won. 11 goals scored, 0 conceded. Boom!

Today the South American players will meet Croatia. The only previous encounter between these two teams has been at another World Cup opening match: it took place in Germany, 8 years ago, and Brazil nailed them 1-0. Is revenge in the air or will history repeat itself?

One thing's for sure: every time Brazil ended up winning the trophy, the squad had won their initial match. Neymar and co.'d better keep that in mind.

LOGORAMA: 3 CURIOSITÀ SUL LOGO DELL'ARSENAL

http://it.soccerway.com/teams/england/arsenal-fc/

Miei cari lettori,

Mi scuso per un periodo di assenza, durante il quale ho messo da parte la mia normale tabella di lavoro per Pro Stats Football. Ora che i campionati stanno volgendo al termine, anche il calendario di appuntamenti proposti dal blog verrà modificato. A breve saprete come!
Ma per non perdere le buone abitudini, oggi riprendo in mano la rubrica "Logorama", esaminando una squadra che qualche giorno fa è riuscita a riportare a casa un trofeo dopo 9 anni di digiuno. Sto parlando dei "cannonieri" di Londra, l'ARSENAL.

Quali segreti si celano dietro allo stemma dell'Arsenal? Vediamo le principali curiosità.

1)IL NOME

La squadra venne fondata nel 1886 da un gruppo di operai della fabbrica Royal Arsenal. Il nome originale era "Dial Square", ma presto fu assunto il nome dell'officina stessa. Dopo una serie di modifiche, nei primi anni del XX secolo si giunse al solo "Arsenal".

2)IL COLORE

Tutti conosciamo gli uomini di Wenger per il loro rosso sfolgorante, ma come è nata la scelta cromatica?
Tutto nasce dalla presenza, fra i fondatori, di due giocatori del Nottingham Forrest (Fred Beardsley e Morris Bates) trasferitisi nella regione di Woolwich per lavoro. In loro onore, fu scelto il colore rosso. La sfumatura inizialmente adottata, un simil-amaranto, fu modificata nel 1933 per decisione dell'allenatore Herbert Chapman. Questi volle conferire ai proprio giocatori un aspetto più distinto, e quindi optò per un rosso vivo.

3)IL CANNONE

I giocatori della squadra londinese sono celebri come i "Gunners", i "cannonieri". Il soprannome deriva dall'attività industriale della Royal Arsenal, specializzata in armamenti.
Nel corso della sua storia, il simbolo ha subito varie modifiche: in origine lo stemma riprendeva l'effige del Borough of Woolwich, ed era costituito da tre cannoni posti in verticale, con la bocca da fuoco rivolta verso l'alto.
Dal 1922 i cannoni si sono ridotti ad uno, puntato ad est. Fa eccezione il periodo fra il 1925 e il 2002, quando fu girato in modo da puntare ad ovest. Da più di 10 anni, però, l'arma simbolo dei ragazzi di Wenger è tornata a mirare ad Oriente.

QUOTA 100…E OLTRE! QUANDO ARRIVA L'ANNATA RECORD

Ormai manca poco: la Juventus di Conte vede l'obiettivo 100 punti, un traguardo che nessuno in Italia è mai riuscito a raggiungere.

Il bottino migliore mai realizzato in serie A è dell'Inter di Mancini, che nella prima stagione post-Calciopoli sbaragliò la concorrenza e fece suo lo scudetto con 97 punti (oltre ad ottenere il record di 17 vittorie consecutive, ad oggi ancora imbattuto).

Ebbene, dopo la vittoria contro l'Atalanta la Juventus è ad un solo punto da quell'Inter, e vincendo le restanti due gare contro Roma e Cagliari può arrivare addirittura a quota 102 sui 114 punti disponibili (media di 2,68 punti a incontro).

Ma come si piazza questa squadra se messa a confronto con le altre realtà continentali? Diamo un'occhiata ai record di punti che sono stati segnati nei campionati a giro per l'Europa...

LA LIGA: BARCA E REAL MADRID, BATTI E RIBATTI

Nella stagione 2011-2012 il Real Madrid è riuscito a conquistare il titolo con un'impressionante bottino finale di 100 punti (con  32 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte). I rivali blaugrana non sono però stati a guardare, e così l'anno successivo hanno risposto per le rime: 100 punti anche loro, e record eguagliato.

BUNDESLIGA: DORTMUND CHIAMA, MONACO RISPONDE

Ad oggi il Bayern Monaco domina in lungo e in largo il campionato nazionale, ma due stagioni fa, quando c'era ancora gara per il titolo, era stato il Borussia Dortmund a portarsi a casa il Meisterschale condito dal record di punti: 81 in 34 giornate.

Ferito nel profondo da una stagione da "eterna seconda" (piazzamento, questo, raggiunto in Bundesliga, Coppa di Germania e Champions League), il Bayern Monaco è tornato in corsa con una stagione da favola: tre trofei portati a casa, e titolo nazionale ottenuto con il nuovo record di punti (91 sui 102 a disposizione, pari ad una media di 2,67).

LIGUE ONE: C'ERA UNA VOLTA IL GRANDE LIONE

Oramai la scena francese è dominata dal colosso PSG. Recentemente lo strapotere dei parigini è stato messo in discussione dal Monaco, anch'esso rinvigorito da generosi investimenti.

Ma chi si ricorda di com'era la Ligue One prima dell'arrivo degli sceicchi? Fatta eccezione per la favola Montpellier campione nel 2011-2012, c'era il grande Lione capace di inanellare 7 titoli consecutivi e segnare, nella stagione 2005-2006, il record di punti del torneo: 84 in 38 gare. Niente di eccezionale, se comparato alle cifre monster registrate in altri campionati, ma una quota che nessuno ancora, neppure il PSG di Ibrahimovic, è ancora riuscito a raggiungere. La squadre della capitale però ha la grande occasione di strappare via l'ultimo residuo di dominio Lione: con 83 punti già in saccoccia, dovesse vincere le restanti 3 gare di campionato diventerebbe lei la squadra con il record di punti (92).

LET YOUR VOICE BE HEARD!

My dear readers,
By now PSF has kept you company for almost a month and a half.
Many articles were published, and a simple structure for the weekly issues has been defined.
Now, I would like to hear what you've got to say about PSF first steps into the world: which are the weekly issues that you like the most? On the other hand, are there articles that don't interest you? Are there topics that I don't deal with and you would like to read about?

You can give an answer to all these questions by simply giving a look at this short survey.

It will just take a few moments, but it will make a huge difference in helping me understand you tastes and in figuring out how to improve my blog.

Well, I think that's pretty much it for now.
For a little bit, I'll be putting aside the usual posting scheme.
I'll be publishing articles, but in a more "creative" way. What I rally want to focus on is to understand how to make PSF something that really suits you.

Well, looking forward to read you anwers!

FAMMI SENTIRE LA TUA VOCE!

Cari miei,
Ormai Pro Stats Football ha preso a farvi regolare compagnia nel corso dell'ultimo mese e mezzo circa.
Tanti articoli sono stati pubblicati, e una prima scaletta di massima è stata definita.
Ora però vorrei sentire un po' le vostre impressioni sull'inizio di attività del mio blog: ci sono rubriche che vi piacciono in particolare? Vi sono appuntamenti settimanali che non vi interessano? Vi sono approfondimenti che vorreste venissero inseriti nel programma della settimana?
A tutte queste domande potrete dare risposta compilando questo veloce questionario (davvero, vi assicuro che vi prenderà pochissimo tempo!). Mi potrà essere utilissimo per capire i vostri gusti, e avere chiaro in mente cosa offrirvi:

Bene, per il momento ci lasciamo qui.
La programmazione di PSF verrà messa da parte per il momento. Pubblicherò sempre articoli, ma in maniera più sporadica. Ciò su cui voglio concentrarmi è capire i VOSTRI gusti e come poterli accontentare.
Buon sondaggio allora!

LOGORAMA: 5 CURIOUS FACTS ABOUT CARDIFF CITY'S EMBLEM

http://it.soccerway.com/teams/wales/cardiff-city-fc/

My dear readers, I hope you all had a lovely Easter,(mine certainly was) and are ready to recommence our exploration of the weekly issues.
Today we kick off with an analysis of a team that has recently gone from being "tweeting" to "roaring": CARDIFF CITY.


FIRE AND PASSION: A HISTORY REWRITTEN

Cardiff City's logo was recently revolutionized just two years ago, when newly appointed president Tan Vincent decided to give his team an emblem that would work better in the Asian market.

For this special issue of "Logorama", we'll be having a look at the main differences between the two logos.
What secrets are enshrouded in Cardiff City's emblems?

1)THE DATE
The Welsh club, originally called Riverside AFC, was founded in 1899, as it appears on the new logo in Latin "est 1899".


2)THE COLOURS
Cardiff City has seen its colours change quite a few times. Originally the team played wearing amber and chocolate shirts. Sometime around 1910 these were substituted by white and royal blue. This, however, wasn't the end of the merry-go-round for the "Cardiffians". With the Malaysian businessman Tan Vincent taking control of the club, ambitious expansion plans were drawn up for Cardiff City. In order to make the team attractive outside the city of Cardiff (and especially to the football-following public in Asia), the historical white and blue was substituted by a bright red. This was because in Asian culture blue is usually a color associated  with death and funerals (you can understand then why clubs such as Manchester United and Liverpool have such a huge fan base in those countries, especially when compared to those of their English counterparts Chelsea and Manchester City). Red seemed the perfect colour, as it symbolizes luck and integrity in Asia.

3)THE BIRD
In the former emblem, centre stage was occupied by a blue bird, which is why the team was famously nicknamed "the Blue Birds".  The origins of this iconic figure can be  traced back in history. Legend has it that it had originally been chosen by an unknown supporter as a way of paying homage to the childrens' play written by  Maurice Maeterlinck's "The Blue Birds", which was being avidly read by just about everyone after the Belgian author had won the Nobel prize for Literature.

4)THE DRAGON AND THE MOTTO
In the new emblem, the Dragon"DOMINATES" replacing the blue birds now positioned underneath its claws.
This is a symbol of the history of the Welsh people and has a very powerful meaning in many Far East cultures. The use of this animal as the new face of the club aimed to ideally pull together Welsh and Asian fans. To imbue the logo with increased intensity a completely new motto was coined: "FIRE AND PASSION".

5)THE FLOWER
The only element that was lost in the transition from old to new was the yellow flower which was found on the upper left hand side. It represents a daffodil, which is also one of the national symbols of Wales.

"LOGORAMA": 5 CURIOSITÀ SUL LOGO DEL CARDIFF CITY

http://it.soccerway.com/teams/wales/cardiff-city-fc/

Miei cari lettori,

Mi auguro che abbiate avuto delle stupende vacanze pasquali, e che siate pronti a ripartire con le analisi settimanali di "Pro Stats Football".

Oggi tratteremo del logo di una squadra che recentemente è passata da "cinguettare" a "ruggire": IL CARDIFF CITY.

FIRE AND PASSION: UNA STORIA RISCRITTA

Il logo del Cardiff City è stato recentemente messo sottosopra. Due anni fa, il club è stato acquisito dal businessman malesiano Tan Vincent, che ha deciso di dare alla sua  squadra un simbolo che potesse "vendersi" meglio sul mercato asiatico.

In questa speciale edizione di "Logorama", andremo a studiare le differenze fra i due loghi che hanno fatto la storia passata e il presente del club.

Quali segreti sono nascosti dietro ai loghi del Cardiff City?

1)LA DATA

La squadra gallese, originariamente chiamata Riverside AFC, fu fondata nel 1899, come riportato sul nuovo logo nella formula latina "est 1899".

2)I COLORI

Cardiff City ha vissuto cambiamenti cromatici ripetuti nel corso della sua storia.

Agli inizi, i giocatori scendevano in campo sfoggiando tenute color ambra e cioccolato. Intorno al 1910, al loro posto furono introdotti il bianco e il "royal blue" che hanno contraddistinto il simbolo del Cardiff City fino al 2012. Questa, tuttavia, non è stata l'ultima rivoluzione cromatica dei "Cardiffians": Con l'arrivo di Tan Vincent, il quale aveva in mente grandi piani di espansione, si volle rendere la squadra più "appetibile" (specialmente per il mercato asiatico), sostituendo il biancoblù con uno sgargiante rosso fuoco. Questo perché in molte culture dell'Estremo Oriente il blu è associato spesso ai funerali e alla morte (non è quindi un caso che squadre come il Manchester United o il Liverpool abbiano bacini di tifo più ampi dei loro connazionali Chelsea e Manchester City). Il rosso parve essere il colore perfetto, perché in Asia riporta ai concetti di fortuna e integrità.

3)L'UCCELLO

Nel vecchio stemma, il centro era occupato da un uccello blu, simbolo dal quale è nato il soprannome dei tifosi del Cardiff City di "Blue Birds". Le origini di questa figura si perdono nella leggenda. La storia vuole però che ha coniare questo appellativo sia stato un tifoso anonimo che volle in questo modo elogiare il lavoro di Maurice Maeterlinck. Egli era l'autore dell'opera teatrale per bambini "The Blue Birds", la quale era appena arrivata in città dopo che l'autore belga aveva vinto il premio Nobel per la Letteratura.

4) IL DRAGONE E IL MOTTO

Nel nuovo logo, il Dragone è divenuto il personaggio principale, scambiando di posizione con l'uccello blu ora posizionato sotto i suoi artigli.

Rappresenta uno dei simboli più importanti della cultura gallese, oltre ad essere una figura molto significativa in molte culture dell'estremo oriente. Il fatto di usare questo animale mitologico come il nuovo "volto" della squadra mirava ad unire sotto un'unica bandiera tifosi gallesi e asiatici. Per caricare il nuovo simbolo di maggiore carisma, è stato poi aggiunto il motto "FUOCO E PASSIONE".

5)I FIORI

L'unico elemento che si è perso nel passaggio da un logo all'altro è stato il mazzo di fiori posizionato originariamente nella parte superiore sinistra dello stemma. Si tratta di un narciso, uno dei simboli nazionali del Galles.

BUONA PASQUA! - HAPPY EASTER!

Cari lettori,
Per qualche giorno Pro Stats Football si prende un pausa per le festività pasquali.
Non temete, comunque: tornerò martedì con un appuntamento molto speciale di "Logorama". Andremo alla scoperta di una squadra che in questo weekend di festa si gioca molto, se non tutto, per quanto riguarda le sue speranze di salvezza…. Non mancate!

                          -------------------------------------------------------------------------------

My dear readers,
Pro Stats Football will be taking a short break for the Easter holidays.
Don't worry: I'll be back on Tuesday with a new episode of "Logorama". We'll be looking at the emblem of a team who's match today might prove decisive for their hopes of staying in the Premier League…Don't miss it!

COSA VUOL DIRE ESSERE IL MIGLIORE: I PFA AWARDS

Oggi è stata pubblicata la lista dei 6 candidati al prestigioso Professional Footballer's Association Player's Player of the Year (il nome è tutto un programma). In lizza per la palma di miglior giocatore di Premier League nell'anno solare (ora è più chiaro, eh?) ci sono Steven Gerrard, Eden Hazard, Adam Lallana, Daniel Sturridge, Luis Suárez and Yaya Touré.

Quattro i club rappresentati (Liverpool con 3 nominations, mentre Chelsea, Manchester City e Southampton con 1 ciascuna), e l'Inghilterra è la nazione con più candidature (3, contro l'una di Belgio, Uruguay e Costa d'Avorio).

Rispetto all'anno scorso, troviamo 4 facce nuove su 6. I due abituèes sono Hazard e Suárez.

L'ultima volta fu il fresco campione di Coppa del Rey Gareth Bale ad aggiudicarsi il premio. Il giocatore gallese ha anche preso posto nell'illustre cerchia di giocatori che sono riuscito a vincere anche lo Young Player of the Year Award nel medesimo anno.

Ma concentriamoci sulla squadra rivelazione dell'anno: il Liverpool.

Il suo capitano, Steven Gerrard, è l'unico dei 6 ad aver già vinto il titolo (nella stagione 2005-2006).

Gli occhi di tutti sono puntati sul "pistolero" Suárez, che non ha mai messo le mani sul premio.

L'uruguaian sta probabilmente vivendo la migliore stagione della sua carriera, e coi i suoi gol sta trascinando la sua squadra all'impresa di vincere la Premier a 26 anni di distanza dall'ultimo trionfo.

Nella storia del Liverpool, 5 giocatori si sono aggiudicati questo premio. La cosa più interessante è che ogni volta un Reds venive eletto giocatore dell'anno, la squadra vinceva qualcosa:

-1979-1980: Terry McDermott/First Division e Community Shield; 

-1982-1983:Kenny Dalglish/First Division, League Cup e Community Shield;

-1983-1984:Ian Rush/First Division, League Cup e Coppa dei Campioni;

-1987-1988: John Barnes/ First Division

Che possa essere un presagio di buon auspicio per Luis Suárez e la squadra del Merseyside?

WHAT IT MEANS BEING THE BEST: THE PFA AWARDS

Today the PFA Player of the Year shortlist has been published. The six footballers in the running are Steven Gerrard, Eden Hazard, Adam Lallana, Daniel Sturridge, Luis Suárez and Yaya Touré.

Four clubs are represented (Liverpool with 3 nominations, whereas Chelsea, Manchester City and Southampton each have 1), and England is the nation with the most nominees (3, compared to 1 for Belgium, Uruguay and The Ivory Coast).

4 out of 6 are new nominees, when we compare the shortlist with last year's one: the two abituées, ever present are Hazard and Suarez. 

Last year Gareth Bale walked away with the coveted prize. In so doing, the Welshman was inducted into the prestigious club of players who have made the"double", also winning the Young Player of the Year Award.
But let's have a better look at the team that's impressing everyone: Liverpool.
Steven Gerrard, the team's captain, is the only player on the list who has already won the title (back in 2005-2006).
All eyes are now on Suárez, who has never won this prize and is experiencing what is probably the best season of his career.Thanks to his majestic goal tally, he might very well yet lead Liverpool towards a historical win of the Premier League.

In Liverpool's history, 5 players have already won this prize. The most interesting fact is that every time a Red received the award, Liverpool won a trophy:

-1979-1980: Terry McDermott/ First Division and Community Shield; 
-1982-1983:Kenny Dalglish/ First Division, League Cup and Community Shield;
-1983-1984:Ian Rush/ First Division, League Cup and European Cup
-1987-1988: John Barnes/ First Division

Could it be that history might repeat itself for the South American player and for the Merseyside club? My bet is that there are innumerable fans out there hoping that this is what is in the stars for Liverpool.

TORNEISSIMO!: FA CUP

"Torneissimo!" oggi tratterà della competizione calcistica più antica: la FA Cup.

IN PRINCIPIO, ERA LA FA CUP
La prima edizione della storica competizione inglese si disputò nel lontano 1871-1872, e fu vinta dai London Wanderers.
In origine, il torneo era pensato per le squadre amatoriali; fu solo 10 anni dopo che le sqadre professionistiche furono ammesse a competere.
Nella storia di questo sport, la FA Cup si è dimostrata l'arena dove i sogni diventano realtà, le squadre "piccole" fanno la voce grosse e diventano autentiche "ammnazza-giganti". L'attuale detentrice, quel Wigan che stupì il mondo battendo il Manchester City degli sceicchi, è solo l'ultimo esempio di una lunga lista.
Il torneo ha un bacino di partecipazione molto esteso: nell'edizione 2013-2014, le squadre partecipanti sono 737.
Se poi aggiungiamo che i pareggi si risolvono rigiocando la partita (a volte sono serviti fino a 5 "replay matches" per decidere il passagio del turno), possiamo capire il valore e il significato di una simile competizione.

LA MILLE LINGUE DELLA FA CUP
Solo una volta la coppa è andata in mani non inglesi: nel 1927 fu il Cardiff City ad aggiudicarsela, diventando al contempo l'unica squadra a vincere il trofeo nazionale di due paesi diversi nella stessa stagione, avendo conquistato anche la Coppa di Galles.
Comunque, nella storia della FA Cup le formazioni inglese si sono trovate ad affrontare avversari provenienti da un po' tutto il circondario: Galles, certo, ma anche Scozia, Irland e, con la partecipazione del Guernsey F.C. nell'edizione attuale, le Isole del Canale.

Tradizione vuole che teatro dell'atto finale del torneo sia il memorabile stadio di Wembley, che ha ospitato le finali di tutte le edizioni dal 1923 in poi. L'unica eccezione fu l'arco temporale dal 2001 al 2006, quando lo stadio londinese dovette procedere a lavori di ammodernamento. Per l'occasione,  il suo posto fu preso dal Millennium Stadium di Cardiff.

IL TROFEO
Sebbene il torneo sia il più vecchio della storia del calcio, la coppa che ne rappresenta il premio più ambito è relativamente recente.
Dal 1981 a oggi, la FA Cup è cambiata tre volte. La prima copia resistette fino al  1895, quando fu rubata dalla vetrina di un ciabattino di Birmingham.
La sua successrice passò di squadra in squadra fino a che, nel 1910, il presidente del Birmingham David Gold non la compròò durante un'asta a Chrystie's.
Nel terzo tentativo c'è un pizzico di Italia: il lavoro fu commissionato infatti alla gioielleria tricolore Fattorini e Figli, basata a Bradford. E questo fatto portò bene alla squadra di casa, il Bradford City, che fu il primo club a vincere il nuovo trofeo.

La fragile bellezza della coppa porterà gli organizzatori a decidere la sostituzione con una copia nel 1992, prodotta da Toye, Kenning & Spencer.

I PAZZI NUMERI DELLA FA CUP

VITTORIE CONSECUTIVE
-London Wanderers (1872-1873 and 1876-1877-1878)
-Blackburn Rovers (1884-1885-1886 and 1890-1891)
-Tottenham Hotspur (1961-1962 and 1981-1982)

COSÌ VICINO, MA NON SUFFICIENTE
Leicester City ha il record d'aver disputato quattro finali, perdendole tutte quante.

LAMPO DEL CALCIO
Il gol più veloce in una finale di FA Cup fu segnato nel 2009 dal giocatore dell'Eveton Louis Saha, il quale impiegò appena 25 secondi a bucare la porta del Chelsea.

SEMPRE LUI
Didier Drogba è il giocatore che ha segnato in più finali della coppa (2007, 2009, 2010 e 2012).

SPOTLIGHT ON THE LEAGUE

"Spotlight on the league"  takes on the oldest competition of this sport: THE FA CUP.

IN THE BEGINNING, THERE WAS THE FA CUP
The first Football Association Cup was held in 1871-1872, and was won by the London Wanderers. The tournament was initially open only to amateur clubs; but a mere 10 years later the competition also hosted  professional teams. It is famous for being a place where underdogs can live out their personal football fairy tale, by becoming "giant killers". The current holder of the Cup, Wigan, was able to steal the trophy from the millionnaire-financed Manchester City, and is the most recent example of this history of big upsets.
The tournament also has a sizeable number of participants: at every possible level of the game, this year's edition brings together 737 clubs.
If you take into consideration the fact that draws are resolved with replay matches, which has sometimes meant that two teams have played up to six times in order to determine a winner, you can more than appreciate the intensity of such a competition.

THE MANY LANGUAGES OF THE FA CUP
The trophy has been won only once by a non-English team: Cardiff City, in 1927. Funnily enough, it is also the only team to have won the national cup of two different countries in the same season, as Cardiff City also conquered the Welsh Cup.
However, in the history of the FA the English squads have faced challenges coming from both Scottish and Irish teams and, with the qualification of Guernsey F.C. in the present edition, from the Channel Islands.


The FA Cup final has traditionally been played at Wembley Stadium since 1923. The only exception was the period between 2001 and 2006, when the London venue was undergoing renovation and the Millennium Stadium in Cardiff became the new one.


THE TROPHY
Although the competition is the oldest in football history, the actual prize is more recent.
Since 1871, the FA Cup has been changed three times. The first cup, the so-called "little tin idol", which was used to make counterfeit half-crown coins was stolen from a Birmingham shoe shop window. The second one, identical to the original trophy, was used until 1910, when the then president of Birmingham City David Gold bought it in an auction at Christie's.
The third cup has somewhat of an Italian flavour to it: This one was designed and manufactured by the Bradford based Italian jewellery company Fattorini & Sons. Its first keeper was the hometown of the trophy itself, Bradford City.
In spite of its beautiful appearance however, the cup was simply too fragile. That's why, since 1992, the FA Cup has been a copy of Fattorini's work, made by Toye, Kenning & Spencer.

THE CRAZY NUMBERS OF THE FA

CONSECUTIVE WINS
-London Wanderers (1872-1873 and 1876-1877-1878)
-Blackburn Rovers (1884-1885-1886 and 1890-1891)
-Tottenham Hotspur (1961-1962 and 1981-1982)

SO CLOSE, AND YET SO FAR
Leicester City has participated in four finals, losing in all of them.

READY, GET SET, GO!
The fastest goal in an FA Cup final was scored in the 2009 edition by Everton's striker Louis Saha, who sent the ball sailing into Chelsea's net just 25 seconds after the first whistle.

ALWAYS THERE
Didier Drogba is the player who has scored in the most FA Cup finals (2007, 2009, 2010 and 2012).

LEWANDOSKI "STAPPA" ALLA TRIPLA CIFRA: ANALISI AI RAGGI X DEI SUOI 100 GOAL

Con la vittoria di ieri sera, il Borussia Dortmund ha prenotato il proprio posto nella finale di Coppa di Germania. Sarà la sesta volta nella loro storia, la seconda nelle ultime tre edizioni.

Nel 2-0 col quale la squadra del mago Klopp ha regolato il Wolfsburg c'è stata la firma n.100 in giallonero di Robert Lewandowski. L'attaccante polacco è ora a soli 26 gol dal marcatore di tutti i tempi in casa Dortmund, quel Lothar Emmerich che mise a referto 126 reti in 216 partite. Peccato che lo scorso gennaio "Lewy" abbia firmato con il Bayern Monaco, squadra con cui giocherà dalla prossima stagione: appare quindi abbastanza improbabile che il venticinquenne riesca a diventare il giocatore più prolifico della storia del club.

Cosa posson dirci i numeri sulla carriera al Dortmund di Lewandowski? Vediamo le statistiche più interessanti.

CRESCITA COSTANTE

Robert Lewandowski ha segnato 71 reti in Bundesliga, 18 nelle competizioni europee e 11 nelle coppe nazionali.

Dalla stagione 2010-2011 a oggi, il giocatore è andato in miglioramento continuo. La sua media realizzativa è passata da 0,2 gol a incontro a 0,67 nell'annata scorsa. Attualmente, il suo rendimento è leggermente peggiore (0,58), ma ha ancora 5 partite per chiudere la sua avventura in giallonero nel migliore dei modi.

"DESTREZZA" SOTTO PORTA

Nella finalizzazione, Robert Lewandowski predilige decisamente il destro, con cui ha messo a segno 58 reti, molte più che in qualsiasi altro modo (per dirne qualcuno, nel suo repertorio figurano 17 reti col sinistro e 13 di testa). Sul totale di 100 reti, solo 7 poi sono arrivate dal dischetto del rigore.

RIPRESE DA THRILLER

Robert Lewandowski ha nei secondi tempi il proprio habitat naturale: il polacco ha colpito 61 volte nelle riprese, contro le 39 dei primi tempi. In particolare, il suo killer instinct si acuisce negli ultimi 15-20 minuti delle partite: fra il 76' e il 90'+ ha messo a referto 26 reti.

CANNONIERE NON STOP

La striscia di partite con gol più lunga "Lewy" l'ha messa a segno fra il 3 marzo e il 20 aprile 2013, quando ha segnto 9 gol in 7 partite.

SCORPACCIATE

Fino ad ora, il polacco ha incantato i fan di Dortmund con 20 doppiette, 3 triplette e 1 poker.

Tra le partite più memorabili meritano particolare menzione la finale di Copa di germania 2013, quando il polacco contribuì al 5-2 contro il Bayern Monaco con una tripletta, e la semifinale di andata della Champions League 2013, quando Lewandowski ammutolì il pubblico del Bernabeu con un poker nel 4-1 ai danni del Rel Madrid di Mourinho. Qualcosa di davvero storico!

LEWANDOWSKI CAPS THEM ALL! A LOOK AT HIS 100 GOALS

With yesterday's win, Borussia Dortmund books their place in the final of the German Cup for the 6th time. Most importantly, Robert Lewandowski scored his 100th goal wearing the black and yellow shirt. Dortmund's all time best scorer, Lothar Emmerich, is just 26 goals ahead. Too bad "Lewy" has already signed for Bayern Munich for next year, and will therefore hardly be in the running to become the club's best scorer in history.

But what can numbers tell us about Lewandowski's adventure with Dortmund? Let's have a look at the most important stats.

STEADY GROWTH
Robert Lewandowski has scored 71 goals in Bundesliga, 18 in European matches and 11 in national cup tournaments.
Since 2010-2011, his first season with the German squad, his goal average has been improving steadily, going from 0.2 goals/match to 0.67 in 2013-2014. This season, however, he's lagging slightly behind, having scored an average of 0,58 goals per match, but he still has 5 matches to play to end his adventure at Borussia Dortmund with style.

MAKE IT "RIGHT"
Robert Lewandowski has scored 58 times using his right foot, much more than in any other way (just to give some other numbers, he netted the goal 17 times with his left foot and 13 with a header). Moreover, of his 100 goals, only 7 were penalty kicks.

JUST IN TIME
The Polish player has scored many more goals in the second half (61 vs 39 in the first 45').
In particular, he's proven to be a lethal striker in the last 15-20 minutes of the game (26 goals scored between 76' and 90'+).

NON STOP MACHINE
The longest rush this player enjoyed took place in the Bundesliga, between the 2nd of March and the 20th of April 2013: in this time lapse, he scored 9 times in 7 games.

MAKE IT DOUBLE…OR MORE
Up to now, Dortmund's fans have witnessed and relished the 25-year-old's scoring of 20 doubles, 3 hat-tricks and 1 poker.

Among his most memorable matches were the 2012 DFB Pokal final against Bayern Monaco, where he scored 3 times in his team's 5-2 win, and the first leg of the 2012-2013 Champions League, where he kissed the net of Santiago Bernabeu 4 times against Real Madrid. That's really something to remember!

LOGORAMA: 4 CURIOUS FACTS ABOUT ATLETICO MADRID'S EMBLEM

Erik Thohir, Inter's new president, has said that the team's logo will soon be redesigned. Don't know how the fans will accept this big change, but one thing's for sure: logos are tremendously important, and modifying something that represents the club's identity may be very risky (just ask Everton's fans).

That's why Pro Stats Football takes logos very seriously too, and today we'll be looking at one of the most iconic ones of  recent times.
I'm talking about that of ATLETICO MADRID.

BASQUE FUEGO IN THE CAPITAL

What secrets are there in Atletico Madrid's history to be revealed? I investigated 4 of the most fascinating details.

1)THE NICKNAME
Atletico's players are also called the "colchoneros", which means the "mattress makers". This can be traced back to the origins of the club's colours.

2)THE COLOURS
Atletico de Madrid was founded on the 26th of April 1903, when a group of Basque students based in the capital decided to create a satellite team of Bilbao's Athletic Club (we'll see further on that these two clubs have other things in common). 

As a matter of fact, Atletico's initial colours were also those of Bilbao: white and blue. Only in 1912, because of financial problems,did they switch to the actual white and red: these two colours could be easily extracted from the underside of mattresses.


3)THE SHAPE AND THE STARS
As in Atheltic's logo, Atletico Madrid's has a triangle at the top of their emblem and is characterized by red and white stripes at the bottom section.
In addition, enclosed within the blue triangle there are 7 stars (representing the Ursa Major constellation) each with five points (a reference to the 5 provinces around Madrid).


4)THE BIG BLACK BEAR AND THE MADROÑO TREE
 Inside the blue triangle there is the most interesting element of the entire logo: a black bear leaning on a so- called "madroño" tree. This dual symbol has also been present in the city's flag since Medieval times.

The bear (which, by the way, is female) was introduced as a symbolic image of the countryside surrounding the city of Madrid. It is well known that those rural areas were once populated by bears: as a matter of fact, the area called "Ursuria" was  one of the most widely known. Throughout the ages many civilizations have used this animal as their symbol, from the legions of the Roman empire to the reign of Alfonso VII.

Usually, people think that the bear trying as he does to grab a fruit represents the animal's greed. This is categorically incorrect.
It all goes back to a Royal decree proclaimed in 1222 which aimed to resolve a dispute between the State and the Church. The former would take care of wood and hunting, whereas the latter would deal with pastures. From that moment on, Madrid's symbol became that of the image of a tree (the madroño tree was chosen as it is grows in abundance in the area) and it was then subsequently added to that of the pre-existing bear.